Nel cuore dell'architettura: progettiamo una casa

Guido Musante Guido Musante
Casa en Gaüses, Anna & Eugeni Bach Anna & Eugeni Bach Śródziemnomorskie domy
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La casa è l'essenza dell'architettura è lo spazio primo e ultimo dell'abitare, il luogo di ritrovo e di partenza, l'ambiente della domesticità e dei ricordi, l'interno per eccellenza. Il progetto della casa è il primo ma anche il più difficile per un architetto, con il quale progettisti di ogni latitudine e tendenza si sono confrontati fin dalla notte dei tempi, riscontrando glorie ma anche clamorosi svarioni. La Ville Savoye, la casa sulla cascata o magari la più recente Villa dall'Ava sono comunque i lavori più iconici degli architetti più carismatici della modernità: quelle opere che ci hanno colpito da ragazzini un giorno, convincendoci che forse sì, quella dell'architetto poteva, anzi doveva essere la nostra professione. In progetto della casa è il codice che ne distende il suo DNA, che si interroga sulle esigenze profonde di abitare degli individui, sulle istanze di spazialità intima e/o condivisa, sulle logiche di socialità e i sentimenti di domesticità. Nella casa si sperimentano soluzioni di spazio e di forma, di materiali e tecnologie, si dà corpo a sogni e desideri, perché la casa è anche il tipo di costruzione più diffusa sulla terra, ed è sulla casa che prima di tutto si concentrano gli sforzi produttivi e progettuali dell'industria e del mercato immobiliare. Guardare al progetto di una casa è un po' come leggere una radiografia: possiamo scoprire i segreti del suo corpo, gli andamenti della sua esistenza, le tracce della vita che in essa si svolge.

Lo spazio fluido

La fluidità è uno degli attributi fondamentali dello spazio contemporaneo, anche in ambito domestico. Il tema è applicato in maniera innovativa dai giapponesi LEVEL Architects nel loro progetto per la Slide house, un’abitazione singola realizzata nel distretto Nakameguro di Tokio. I tre piani dell'abitazione sono tutti collegati da un percorso circolare costituito da scivoli che l'attraversano completamente. Le stanze principali, posizionate nel nucleo della casa, si collegano tra loro attraverso numerosi punti di accesso serviti dal percorso circolare dagli scivoli. L'intera abitazione si trasforma così in una macchina ludica per l'abitare.

​Incontro di volumi

Realizzata dallo studio FL Architetti, Casa Y è una casa monofamiliare a basso impatto energetico immersa nel paesaggio delle colline attorno a Torino, destinata a una coppia di professionisti con 3 figli. La costruzione è composta dalla giustapposizione di due parallelepipedi semplici, uno in calcestruzzo faccia a vista, l’altro in vetro rivestito di acciaio cor-ten: materiali di forte carica espressiva e che nello stesso tempo garantiscono grande facilità di manutenzione e lunga durata. La zona giorno e la cucina formano un ambiente di grandi dimensioni, che termina in un'ampia loggia aperta verso la valle. Una fitta serie di brise-soleil incor-ten rivestono a tutta l’altezza le facciate vetrate del corpo basso della casa, aprendosi a 90° per calibrare l'incidenza della luce solare e il grado di privaci di ogni ambiente interno.

​Spazi condivisi

Il progetto di una casa privata può anche essere condotto all'insegna della condivisione degli spazi. Molteplice e sfaccettato, il progetto degli spazi condivisi assume nella contemporaneità un ruolo sempre più crescente. Con un simile tema si confronta anche l'architetto Diego Cacciamani nel disegno di una casa privata bifamiliare a Corciano, vicino a Perugia. In questo caso l'intervento prevede la realizzazione di due grandi ville che si incastrano tra loro mantenendo un forte rapporto con gli spazi esterni e con il paesaggio. Dall'immagine risulta evidente come una unità abitativa si proietti verso l'esterno, sospesa su pilastri, aprendosi all'intorno grazie alla presenza di grandi vetrate continue. Anche la grande terrazza in deck di legno posta al piano terreno contribuisce al rapporto con la natura e invita allo scambio e alla condivisione.

​Fare molto con poco

Lo studio Anna & Eugeni Bach di Barcellona propone il progetto di un’abitazione di 90 metri quadri che ottimizza l'utilizzo delle risorse impiegate. La casa è caratterizzata da un grande un open space, collegato con lo spazio di un living esterno protetto da una leggera copertura di canne.Il profilo della copertura, inclinato secondo tre diversi andamenti rende dinamico il disegno della costruzione e stabilisce un dialogo con il paesaggio collinare circostante. L'uso delle canne inoltre garantisce protezione dai raggi solari e nello stesso tempo offre un adeguato grado di ventilazione agli spazi sottostanti. L'inclinazione del tetto permette di effettuare la raccolta dell'acqua piovana, che potrà essere utilizzata per irrigare un piccolo orto. All'interno dell'edificio trovano posto anche due camere da letto, una cucina e un bagno: questi ultimi studiati compattati al massimo allo scopo di occupare uno spazio il più ridotto possibile, privilegiando il grande open space.

Rivedere i modelli

Casa Bioclimática JG, Modulo12 Modulo12 Skandynawskie domy

Il progetto di abitazioni dotate di qualità eco sostenibili ha spesso comportato un lavoro di profonda e interessante rivisitazione dei modelli più classici e depositati di casa. In questo lavoro, firmato dallo studio di architettura Modulo12 di Madrid, il volume tipico di una casa con tetto a falda funge da matrice a un'operazione di profonda rivisitazione di tutte le facciate. L'intera costruzione è rivestita da una serie di lamelle verticali in legno (materiale sostenibile e riciclabile, a elevato isolamento termico e acustico), che stabiliscono un fitto ritmo visivo. Le lamelle si aprono in due grandi vetrate: una schermata da una griglia in legno fissa, realizzata in corrispondenza della cucina; l'altra, aperta sulla zona giorno, da una griglia apribile all'occorrenza con rotazione a 90°.

​Locale, non locale

Il tema del rispetto di materiali costruttivi e tecnologia locali è centrale in un territorio come l'Italia e può costituire un interessante stimolo ma spesso anche un vincolo fortemente limitativo del progetto. Lo studio Rossi + Secco lo interpreta con attenzione nel progetto di una grande casa monofamiliare a Imperia. Attraverso l'uso della pietra di rivestimento la casa si confonde con i terrazzamenti, diventando un elemento del paesaggio.

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